Siracusa, abitata già dall’epoca preistorica, grazie alla sua posizione ed al suo porto naturale, fu eccellentissima città greca.
La città è divisa tra la parte vecchia, l’isolotto di Ortigia, e la zona di nuova espansione.
Ortigia, appena un chilometro quadrato, rivela passo dopo passo le testimonianze di un passato glorioso, tra templi greci, come quello di Apollo, e chiese cristiane, palazzi dell’epoca sveva, aragonese, barocca.
I cortili, gli scorci, i vicoli arabi, le botteghe artigiane, le modeste abitazioni e i grandi edifici pubblici rivelano una magia alla quale non ci si può sottrarre.
Ad abbracciare la città è sempre il mare. Si comprende come i greci fecero di questo luogo il loro avamposto del Mediterraneo, cuore pulsante di fiorenti commerci. Siracusa è mare, nell’urbanistica, nei piatti della cucina, nei colori. Azzurro e verde, sono questi i colori di Ortigia e di Siracusa.
La fonte Aretusa è simbolo della mitologia classica: i papiri sbucano imperiosi da una sorgente che la leggenda vuole sia Alfeo, tramutato in fiume dagli Dei invidiosi del suo amore per la bella ninfea Aretusa.
Progettata come una scenografia semicircolare con il Duomo che domina gli altri palazzi barocchi che fanno da contorno alla grande piazza, il principale luogo di culto della città sorge su un preesistente tempio greco, persino le colonne dell’interno ci riportano ad epoche più remote dell’impronta barocca a cui la facciata ci richiama.
Di Siracusa si ricorda spesso la Neapolis, parco archeologico ricco di numerosi elementi degni di visita.
Il percorso richiede circa due ore di tempo, per la visita al teatro greco, ancora oggi utilizzato per le rappresentazioni classiche, dalle eccellenti proprietà acustiche, o l’Ara di Ierone che, con i suoi 198 metri di lunghezza, è il più grande altare del mondo.
I turisti ascoltano affascinati gli effetti acustici dell’orecchio di Dioniso, una caverna ricavata da una cava di pietra, impiegata successivamente come prigione.
La forma ad orecchio genera una straordinaria propagazione delle onde sonore, e i prigionieri qui non avevano certo privacy, essendo i loro sussurri amplificati dall’immensa struttura.
Enorme è anche la Latomia del Paradiso: qui lavorarono migliaia di schiavi cavando la pietra per costruire la città greca, imponente e bellissima.
Nell’area archeologica merita una visita anche l’anfiteatro romano, luogo di martirio dei primi cristiani occidentali e arena di sanguinosi scontri tra gladiatori e addirittura di naumachie, ovvero di combattimenti tra piccoli navi da guerra, per le quali il teatro veniva allagato artificialmente.
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