Ibla è Ragusa, perché ci sono non una, ma due città, la prima Ragusa è quella nuova, moderna e agevole, organizzata e commerciale. La seconda Ibla è più intima, più caratteristica, ed è quella di cui maggiormente vanno a caccia i turisti. Città del barocco, perché anch’essa distrutta dal terremoto del 1693, e ricostruita dall’architetto Gagliardi, già allenato principe dell’architettura sperimentale di Noto.
Per la sua posizione, Ragusa Ibla stupisce ed affascina, piccoli grappoli di case abbarbicati su rocciosi speroni, quasi a sembrar precipitar giù. Piazze e piazzette, vicoli e slarghi, case e chiese, tutto sembra essere messo lì con cura, come un presepe pensato da un artigiano maestro. Dall’alto domina il paesaggio la Basilica di San Giorgio, rigorosamente in stile barocco.
La Basilica corona prospetticamente la visuale salendo alla piazza in leggera pendenza. Ci si ritrova così col mento in sù, ancora più piccoli, davanti all’imponente maestosità del tempio cristiano.
Molti, scorgendone i monumenti, la riconosceranno certo come uno dei luoghi d’eccellenza della fiction del commissario Montalbano. La serie che converte in pellicola le pagine di Andrea Camilleri tramuta gialli e misteri in colori e sorrisi, magia naturale di un luogo affascinante.
Altri monumenti di Ragusa Ibla meritevoli di visita sono la Chiesa di San Giuseppe e il portale di San Giorgio. Al termine della visita alla città merita senz’altro una passeggiata al fresco delle palme del meraviglioso Giardino Ibleo.
La cucina riflette questa genuinità, la semplicità della campagna, degli allevamenti – eccellenti i formaggi – stupirà e piacevolmente sorprenderà.
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