Le 8 città Unesco

Unesco, il suggello del bello

Dal 26 giugno del 2002 otto città del Val di Noto, a cavallo tra le aree di Catania, Siracusa e Ragusa, e nello specifico Caltagirone, Catania, Militello Val di Catania, Modica, Noto, Palazzolo Acreide, Ragusa e Scicli sono state inserite dall’Unesco tra i siti Patrimonio dell’Umanità con specifiche motivazioni che richiamano il loro splendido esempio di barocco che rende unici i suoi monumenti.

Un fiorire di pietra lavorata, di sole e di arte, bacia questi luoghi, che da quella data, grazie anche ad un contesto turistico assai ricco, cresce come una delle mete preferite delle vacanze in Sicilia.

Monumenti, chiese, scorsi suggestivi si aprono verso spiagge incantevoli.

Nei paraggi delle città d’arte, molti itinerari naturalistici, su cui spesso insistono aree archeologiche uniche, testimonianze mute del passato, offrono verdeggianti e freschi spunti ristoratori nelle calde ed afose giornate estive. Alla sera, locali e ristoranti ci deliziano con menu a base di prodotti tipici.

Le Motivazioni

Nell’estate del 2002, a Budapest, nel corso dei lavori della 26° sessione del Comitato Scientifico Internazionale, l”UNESCO sulla base di rigidi criteri inserisce l’area del Val di Noto nella World Heritage List (Lista del patrimonio dell’Umanità come “Le città tardo barocche del Val di Noto (Sicilia sud orientale)”, che rappresentano una considerabile impresa collettiva, portata con successo ad un alto livello di architettura e compimento artistico. Custodite all’interno del tardo Barocco, esse descrivono pure particolari innovazioni nella progettazione urbanistica e nella costruzione di città”.

Giustificazione dell’iscrizione

I criteri adottati dall’Unesco per l’iscrizione del Val di Noto nel Patrimonio dell’Umanità:

  • (criterio i) “Questo gruppo di città del sud­est della Sicilia fornisce una notevole testimonianza del genio esuberante dell’arte e dell’architettura del tardo Barocco”.
  • (criterio ii) “Le città del Val di Noto rappresentano l’apice e la fioritura finale dell’arte Barocca in Europa”.
  • (criterio iv) “L’eccezionale qualità dell’arte e dell’architettura del tardo Barocco del Val di Noto la posizionano in una omogeneità geografica e cronologica, così come la sua ricchezza è il risultato del terremoto, in questa zona, del 1693”.
  • (criterio v) “Le otto città del sud­est della Sicilia che hanno presentato questa richiesta sono l’esempio di sistemazione urbanistica in questa zona permanentemente a rischio di terremoti ed eruzioni da parte dell’Etna”.

I criteri suddetti trovano corrispondenza con ben 4 dei 6 criteri individuati dall’UNESCO affinché un sito possa essere considerato di “valore universale eccezionale” :

  • (i) rappresentare un capolavoro del genio creativo dell’uomo
  • (ii) aver esercitato un’influenza considerevole in un dato periodo o in un’area culturale determinata, sullo sviluppo dell’architettura, delle arti monumentali, della pianificazione urbana o della creazione di paesaggi
  • (iv) offrire esempio eminente di un tipo di costruzione o di complesso architettonico o di paesaggio che illustri un periodo significativo della storia umana
  • (v) costituire un esempio eminente di insediamento umano o d’occupazione del territorio tradizionale, rappresentativi di una culturale (o di culture) soprattutto quando esso diviene vulnerabile per effetto di mutazioni irreversibili.

Conbributi a cura di:
Testi a cura di: Valdinoto Team

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