Quante volte, guardando la famosa fiction TV, abbiamo desiderato bere quel sorso di caffè mattutino sul balconcino della Casa di Montalbano, ammirando il mare calmo di Sicilia?
Ebbene…ecco l’itinerario che anche noi abbiamo percorso, scoprendo luoghi, sapori e suggestioni sulle tracce del più famoso commissario d’Italia.
Ci svegliamo di buon mattino a Punta Secca, dove, annusando il profumo del mare, scendiamo a piedi nella spiaggia sottostante la ormai nota dimora del Commissario e, imitando le sue ampie bracciate, facciamo una rinfrescante nuotata nelle acque della baia.
E’ mattina presto, l’acqua del mare è calma e cristallina e la spiaggia è quasi deserta… per un attimo ci sentiamo proprio nei panni di Salvo Montalbano.
Dopo il nostro bagno rigenerante partiamo in direzione del Castello di Donnafugata, l’antica dimora dove lo scrittore Camilleri ha ambientato la residenza del boss Don Balduccio Sinagra, che ogni tanto il nostro Commissario è costretto ad andare a far visita durante le sue indagini. Il Castello si staglia solitario in mezzo alla campagna di ulivi e carrubi e ci affascina per la sua eleganza sia dell’esterno che degli ambienti interni.
Proseguiamo per raggiungere Ragusa Ibla. Il panorama della città è davvero suggestivo, sembra un grande presepe a cielo aperto. La grande piazza con la maestosa facciata del Duomo di S. Giorgio sullo sfondo è stata il set di innumerevoli episodi. Notiamo anche il Circolo di Conversazione dall’atmosfera gattopardiana che affaccia sulla via principale, dove Montalbano rintraccia spesso il medico legale di sua fiducia per avere risposte ai suoi dubbi durante le indagini.
Passeggiando per le vie di Ragusa, viviamo le atmosfere viste in tv e riconosciamo l’incantevole “Vigata” della fiction, la quale deve la sua bellezza anche alla città di Ragusa. Le luci e i toni della città cambiano e si fanno più caldi, ci dirigiamo verso la struttura “Niria”, a pochi passi dalla cattedrale di San Giovanni Battista.
La sua imponente facciata ci ricorda l’episodio de “Il campo del vasaio”, dove Salvo Montalbano attraversa tutta la piazza ed entra in uno dei bassi, sotto il sagrato della Cattedrale. Questi, entrando nella “Macelleria Pecorini” non comprerà nulla, piuttosto raccoglierà indizi per la sua indagine, fingendosi smemorato. Rapiti da tanta bellezza, ci fermiamo ai piedi della cattedrale e ci gustiamo il nostro arancino e le gustose scacce ragusane.
A pochi passi dalla cattedrale e dalla zona pedonale del centro, arriviamo presso Niria affittacamere, in un edificio degli inizi del ‘900. Subito veniamo coccolati dalla tipica accoglienza sicula, che ci accompagna in una delle confortevoli e ampie camere della struttura, la quale si affaccia sulla strada principale della città e ci riempie gli occhi e il cuore di cotanta bellezza.
Ci svegliamo in una bellissima e assolata città, rigenerati da tutti i confort e la serenità offerti dalla nostra camera. Così ci ricarichiamo con una abbondante colazione a base di prodotti tipici del posto, a kilometro 0 e, attratti nuovamente dalla voglia di mare, ci spostiamo sul litorale e proseguiamo in direzione sud est.
Incontriamo uno di seguito all’altro suggestivi borghi marinari come Marina di Ragusa, Donnalucata,Sampieri e Cava d’Aliga, con i tipici lungomari e le casette affacciate sul mare dove spesso Montalbano sfreccia con la sua auto per andare a fare visita ai personaggi che animano le sue indagini. Lasciamo Cava d’Aliga e ci dirigiamo verso Sampieri seguendo la strada litoranea..
Nel pomeriggio ci dirigiamo verso la spiaggia del Pisciotto, una lunga distesa di dune di sabbia e macchia mediterranea dove, dopo un tuffo in un mare bellissimo, ci distendiamo al sole in totale relax. Lo sguardo non può che cadere in lontananza su una costruzione che domina dall’alto questo tratto di costa. E l’antica fornace di mattoni dell’imprenditore Penna, dove la produzione tv di Montalbano ha ambientato l’episodio “La forma dell’Acqua“, trasformandola in una mannera, dove i pastori fanno pascolare gli animali.
Uno scatto, un ultimo tuffo e via!
Continuiamo il nostro viaggio in direzione di Scicli, dove si trova il famoso Commissariato di Polizia di Vigata, base operativa di Montalbano e dei suoi colleghi Augello, Fazio e Catarella. Nella realtà sono alcune stanze del bel Palazzo Comunale che sono state scelte come set cinematografico per gli uffici. Scicli ci cattura per la sua posizione rannicchiata tra le cave di pietra calcarea e la ricchezza di chiese e palazzi in stile tardo barocco costruite proprio con questa pietra così duttile e malleabile.
Al tramonto raggiungiamo la graziosa cittadina balneare di Pozzallo. Con la sua lunga spiaggia attrezzata, il bel lungomare e i numerosi locali dove si può gustare dell’ottimo pesce fresco, Pozzallo ci sorprende per la sua inedita eleganza e vivacità. La torre Cabrera che spicca sulla spiaggia racconta di antiche storie di avvistamenti di velieri pirati e di difesa dei magazzini di proprietà dei Chiaramonte, conti di Modica, colme di merci pronte per essere imbarcate per raggiungere i porti del mediterraneo.
Maurizio, il proprietario dell’affittacamere “Niria“, dove abbiamo scelto di soggiornare per alcuni giorni, ci aveva consigliato di andare a mangiare un buon piatto di pesce appena pescato in un ristorantino in riva al mare. Dopo cena ci invita ad una passeggiata con lui e sua moglie Maria sul lungomare di Pozzallo. Accettiamo ben volentieri e lo ringraziamo del tempo che ci dedica. Questa è l’autentica accoglienza siciliana tanto apprezzata in tutto il mondo! Ci spiega che loro hanno viaggiato tanto e sanno bene quanto è importante, in vacanza, sentirsi ospiti coccolati. Ci svela anche che nell’episodio “L’età del dubbio” il porto di Pozzallo e la capitaneria sono stati scelti come set di alcune scene.
La mattina successiva partiamo alla volta di Modica, anch’essa un concentrato affascinante di monumenti in stile barocco mescolati con piccole casupole affrastagliate nella roccia. Tappa d’obbligo è la maestosa Chiesa di San Giorgio, con la sua elegante scalinata da far invidia a Trinità dei Monti. E’ proprio qui, alla fine dei 260 scalini, che nella serie TV vediamo arrivare la corriera dalla quale scende Livia, l’eterna fidanzata di Montalbano.
Lasciamo Modica e proseguiamo alla volta di Ispica. Lungo la strada ci sorprendono paesaggi davvero suggestivi: un susseguirsi di carrubi secolari, ulivi e campi di grano delimitati dai tipici muretti a secco dove pascolano mucche e pecore in libertà. Quante volte abbiamo visto sfrecciare Montalbano con la sua auto lungo queste stradine di campagna per raggiungere il suo fidato Fazio sul luogo di un ritrovamento in una delle sue indagini! La luce è fantastica e non riusciamo a resistere: ci fermiamo per alcuni scatti.
Arriviamo a Ispicae ci dirigiamo subito alla Chiesa di Santa Maria Maggiore. La sua bellissima facciata dialoga in maniera armoniosa con l’antistante loggiato del Sinatra, creando un raro gioiello di architettura e un’atmosfera di intimità. Nell’episodio “La luna di carta” Montalbano parcheggia in questa piazza la sua inconfondibile Fiat Tipo per entrare nella gioielleria dove un personaggio dal passato oscuro, sulla cui morte egli indaga, aveva acquistato dei gioielli per la sua amante.
Lasciata Ispica le orme delle indagini del Commissario ci portano diritte a Portopalo di Capo Passero, con alcuni set allestiti tra la tonnara di Capo Passero e il Castello Tafuri. Precisamente nell’episodio “L’odore della notte” in cui Montalbano indaga sulla misteriosa sparizione di un ragioniere, insieme ai soldi di molti cittadini di Vigata.
Siamo all’estremo lembo sud della Sicilia e il borgo di pescatori di Portopalo ci cattura per la sua autenticità e il mare di un azzurro intenso che ci lascia mozzafiato.
Percorrendo la strada panoramica che lascia Portopalo in direzione nord, raggiungiamo il borgo marinaro di Marzamemicon le sue casette di pescatori, l’inconfondibile tonnara e il caratteristico porticciolo. La piazzetta di Marzamemi accoglie i turisti con l’atmosfera di un grande cortile arabo che protegge i suoi visitatori dai venti provenienti dal mare. Qui sono state girate alcune scene dell’episodio “La forma dell’acqua“.
Intanto l’aria di mare e la vista di tutto quel pesce ha fatto venire un discreto languorino. Decidiamo di raggiungere Noto, l’elegante cittadina soprannominata “Il Giardino di Pietra” per la densità dei suoi palazzi nobiliari e chiese in stile barocco. Anche perchè ci hanno detto che qui c’è un posto dove servono delle granite superbe all’ombra dei palazzi barocchi e degli ottimi arancini. E’ lo storico Caffè Costanzo, che con una vista strabiliante sulla Cattedrale di Noto e gli eleganti tavolini all’aperto, sembra un set perfetto per una pausa di gusto da far invidia allo stesso Salvo Montalbano.
Ricaricate le energie ci concediamo una passeggiata lungo la via principale di Noto, la luce del tramonto dona intensi riflessi dorati alla pietra calcarea delle facciate degli edifici religiosi e dei palazzi che sono uno più belli dell’altro e che hanno fatto da sfondo a numerosi episodi della serie TV, come “Gita a Tindari” e “Un covo di Vipere“. E’ un gioco di luci e ombre, di forme concave e convesse che ci inebria per la sua eleganza e unicità, Noto è davvero un giardino incantato che ci cattura e ci accoglie alla fine di questo affascinante itinerario sulle orme del Commissario Montalbano.
Conbributi a cura di: Testi a cura di: Valdinoto Team
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