Il fascino della campagna del sudest

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Un itinerario alla scoperta della Sicilia più autentica, un tuffo nei colori, profumi e sapori della campagna iblea, un vero e proprio viaggio on the road all’insegna dell’autenticità e essenzialità della cultura contadina del Val di Noto. Per disintossicarsi dallo stress quotidiano e farsi sorprendere dalla natura.
Il nostro itinerario inizia dall’Agriturismo Leone, una vera e propria fattoria immersa nelle campagne che circondano Noto.  Ci svegliamo all’alba e uscendo dalla nostra camera ci cattura la terrazza panoramica adiacente alla piscina a sfioro, dove ci sorprende una vista mozzafiato sulle colline circostanti che spazia fino al mare. La sensazione di pace e benessere è unica, la natura ci ha salutato avvolgendoci nella sua primordiale bellezza. Più tardi nella veranda ci aspetta Laura che sta apparecchiando la tavola per la nostra colazione. E’ un tripudio di sapori autentici: la ricotta freschissima fatta da suo marito Corrado che riempie i tipici cannoli, la frutta di stagione, la marmellata di arance, i biscotti e le torte realizzate personalmente da Laura ci mettono subito di buon umore e ci danno la giusta carica energetica per iniziare il nostro viaggio on the road.
Lasciamo la famiglia Leone e scendiamo dall’altipiano verso sud ovest percorrendo un susseguirsi di strade di campagna che attraversano meravigliosi campi di ulivi, carrubi e mandorli circondati da muretti a secco. Non resistiamo e siamo costretti a fermarci spesso per ammirare il paesaggio e catturare questi paesaggi unici attraverso la nostra macchina fotografica. Incontriamo anche un gregge di pecore che attraversa la strada guidato dai cani pastori. Siamo al centro dei Monti Iblei e questo è il segnale che qui noi turisti siamo ospiti di un mondo che segue ritmi e tradizioni antiche tramandate da millenni.
Raggiungiamo in mattinata Albacara, dove ci aspetta la giovanissima Flavia per farci visitare la fattoria didattica biologica che lei e i suoi 3 fratelli e sorelle hanno creato nelle campagne tra Noto e Giarratana. “Erano i terreni di nostro nonno Giovanni. Qui venivamo da piccoli e lui ci insegnava sempre ad amare e rispettare questa terra.” – racconta Flavia con il suo sorriso dolce tradito da un filo di emozione. “Siamo partiti, ci siamo laureati, le nostre strade potevano prendere un’altra direzione, abbandonando tutto, ma poi abbiamo capito che tutto il nostro sapere lo volevamo investire qui, in questa terra così generosa. Ci abbiamo creduto e oggi siamo felici di averlo fatto”. Un matrimonio più che riuscito tra tradizione e innovazione, un esempio per tutti i  giovani che vogliono scegliere di rimanere al sud. Le oltre 100 caprette di Albacara sono un vero e proprio spettacolo, fanno il latte con il quale in questa azienda innovativa si producono squisiti formaggi caprini da latte crudo con procedimento rigorosamente controllato e certificato. E poi l’olio dedicato a nonno Giovanni, che ha vinto anche un prestigioso premio internazionale, la farina e la pasta prodotte con i grani antichi biologici dei campi che circondano la fattoria. E’ quasi ora di pranzo, che languorino! Ma la degustazione che Flavia – da brava padrona di casa – ci propone dei loro prodotti riesce a soddisfare appieno i nostri palati: una varietà incredibile di formaggi, ricotta freschissima, pane con l’olio buonissimo e le olive condite.
Salutiamo Flavia e ripartiamo alla volta di Giarratana, un piccolo borgo di 2000 anime nel centro degli Iblei. Qui si respira l’autentica aria di Sicilia. Piazzette assolate, balconcini con le tipiche tapparelle di legno, anziani pensionati con la classica coppola seduti sulle sedie di paglia fuori dall’uscio della propria abitazione. Ci piace immaginarli giovani contadini dalle braccia forti mentre lavoravano nei campi o raccoglievano le olive, oppure novelli artigiani intenti a creare cesti per la raccolta della frutta. Ci inerpichiamo nella parte alta e più antica del paese, chiamata ‘U Cuozzo’, location perfetta per il presepe vivente che qui si tiene ogni Natale e che ha vinto numerosi premi. Ma Giarratana è anche un borgo ricchissimo di bellissime chiese, ed è famosa per la sua cipolla, talmente buona e dal particolare gusto dolce che nel paese si tiene ogni estate anche una festa appositamente dedicata, la Sagra della Cipolla, che richiama appassionati da tutto il mondo.
Prima del tramonto proprio fuori il paese ci aspetta Rosanna nella sua azienda agricola, La Collina degli Iblei, per raccontarci tutti i segreti di questo ortaggio. Rosanna ci viene incontro con passo sicuro e ci accompagna a visitare i campi sterminati di cipolla che si perdono a vista d’occhio. “Ce la chiedono da tutto il mondo e in tutte le stagioni” – ci confida orgogliosa – “Tant’è che per soddisfare tutte le richieste ci siamo messi a produrre anche le conserve di cipolla.” In effetti la cipolla di Giarratana si raccoglie in estate, nei mesi più caldi. Ogni cipolla può arrivare a pesare anche un chilo e la particolarità di questa varietà è proprio la grandezza, oltre al sapore dolcissimo e delicato. Ma per assaporarla nelle altre stagioni, le conserve sono perfette perché, una volta aperte sprigionano tutto il gusto di questo ortaggio così versatile. Dopo la visita seguiamo Rosanna sotto un albero di ulivo dove Giusi, sua cognata, ha imbandito una tavola con tutti i prodotti dell’azienda per una degustazione memorabile, coccolati da un tramonto mozzafiato sulle colline circostanti.
La mattina successiva il nostro viaggio prosegue in direzione Modica, scegliendo sempre una strada interna che percorre la campagna passando dalle frazioni di San Giacomo e Frigintini. Anche qui un susseguirsi di campi di grano circondati dai tipici muretti a secco, distese di ulivi e carrubi a perdita d’occhio. Raggiungiamo subito il belvedere da dove godiamo di un panorama mozzafiato dell’intera città. Da qui possiamo ammirare un mosaico di casupole abbarbicate sulla collina, intervallate da palazzi e chiese barocche. L’occhio cade sulla maestosa chiesa di San Giorgio con la sua facciata che si spinge verso il cielo e una bellissima scalinata che fa invidia a quella di Trinità dei Monti. La visita alla città divisa nei due quartieri di Modica Alta e Modica Bassa ci occupa tutta la mattina e, se non fosse per un certo languorino che ci ricorda che è giunta l’ora di pranzo, quasi perdiamo la cognizione del tempo.
Nel pomeriggio riprendiamo la via del ritorno verso Noto percorrendo la strada della Favarotta. Non è il percorso più veloce, ma senza dubbio è quello più suggestivo. Anche perché abbiamo appreso che lungo questa strada, nei pressi di Rosolini, c’è un carrubo che vanta la veneranda età di quasi 2000 anni! Quando lo vediamo in mezzo ad un campo di grano circondato dai suoi fratelli più piccoli, ci avviciniamo con quel batticuore che ti sorprende inevitabilmente davanti a un personaggio famoso.
Lo osserviamo in silenzio e i pensieri spaziano liberi: 2000 anni sotto questo sole caldo di Sicilia, 2000 anni nel bel mezzo di invasioni, regni fiorenti, sovrani illuminati, guerre, terremoti, rinascite, 2000 anni di storia e lui qui sempre immobile e maestoso con le radici ben salde in questo campo e le carrube che pendono tuttora dai suoi rami rigogliosi…quasi ci viene da piangere.
Maria e Angelo Spadaro, i proprietari del terreno che ospita questo esemplare unico ci raccontano che tutti gli ospiti del loro agriturismo si commuovono come noi alla vista del loro carrubo millenario. “Sappiamo che abbiamo una grande responsabilità” – ci dice Maria porgendoci una fetta di formaggio prodotto nella loro azienda – “ma per noi questo carrubo è come se fosse uno dei nostri antenati e ce ne prediamo cura come un membro della nostra famiglia tanto da aver chiamato la nostra azienda agricola Antico Carrubo“.
Mentre i raggi del tramonto inondano di colori intensi la campagna iblea, riprendiamo il nostro cammino in direzione Noto. Arriviamo nella cittadina barocca con un certo appetito e raggiungiamo un localino al centro del corso principale di Noto chiamato Sabbinirìca, tipica espressione siciliana di saluto che tradotta reciterebbe come “Che Dio ti benedica!”. I bei tavoli in ceramica all’esterno tradiscono un po’ le sue origini di panineria-salumeria, ma non certo il bancone all’interno dove primeggiano in bella vista una grandissima varietà di salumi e formaggi (riconosciamo anche quelli di Albacara). E poi olive, pomodorini secchi, ricotta, verdure grigliate e l’immancabile caponata. Il tutto arricchito da proposte di piccoli assaggi di pesce e carne e da una ricca cantina di vini ben esposta. Vediamo passare sotto i nostri occhi enormi taglieri che sembrano quadri e panini imbottiti dall’aspetto gourmet, ma nel menu compaiono anche insalate, pizzoli e il tipico “pane cunzato” siciliano. L’acquolina in bocca si fa sempre più intensa e vorremmo ordinare tutto!
Dopo cena raggiungiamo facilmente il B&B Room55, che si trova proprio a pochi passi dal corso principale. Ci accolgono Gianni e Nataliya che ci mostrano la nostra camera e tutte le comodità che il loro bed & breakfast offre. L’accento non propriamente siciliano di entrambi ci incuriosisce e così scopriamo che si sono trasferiti da Milano a Noto qualche anno fa, con il sogno di cambiare vita e dedicarsi ad un lavoro che li appassionasse. Dai loro sorrisi capiamo che il sogno sembra essersi avverato…Della nostra camera ci colpiscono la cura dei dettagli nell’arredamento, la meticolosa pulizia e la ricchezza di accessori a disposizione degli ospiti: dalla macchina per caffè espresso con set di cialde – utilissima per chi come noi si sveglia di buon mattino e adora sorseggiare un caffè a letto senza dover necessariamente raggiungere la sala colazioni – fino al bollitore per il tè e al ricchissimo set cortesia. Ci sentiamo proprio coccolati e come bambini alla fine di una giornata di giochi, non resta che addormentarci mentre ripercorriamo tutte le emozioni di questa intensa giornata.

Conbributi a cura di:
Testi a cura di: Valdinoto Team

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